L’amore non è sempre rose e fiori, musica meditativa o passionale di sottofondo. L’amore ci presenta momenti di dolore, tristezza, lutto, fatica, perdita di orientamento. L’amore è cambiamento perché si manifesta attraverso ciò che percepiamo e tutto, in natura e su questo piano d’esistenza, cambia e si trasforma.
Crescendo in un contesto culturale cattolico, ho imparato ad associare l’idea di Amore (Dio/Cristo) con l’idea di eternità (Paradiso). Anche negli insegnamenti dello yoga l’anima, Atman, è eterna. Tutto è divino e il divino permea la nostra esistenza terrena. Parlare delle mutazioni dell’amore, invece, non è così comune. Dal momento che entrano in gioco i sensi, la relatività delle percezioni, i colori delle lenti che ogni subcultura indossa, l’amore diventa elastico, cambia forma, ci sfugge dalle mani per poi travolgerci senza preavviso.
Trovo interessante poter accettare l’esistenza di queste due realtà, l’eterna e la soggettiva, senza che una prevalga sull’altra, ma anzi sperando che la consapevolezza di entrambe mi aiuti a rimanere viva.